Parodontite e diabate: facciamo chiarezza.

26/11/2016  Torna indietro
Il diabete impone grande attenzione all’igiene orale. 
Denti e gengive si rovinano più facilmente, dando luogo a infezioni che possono a loro volta innalzare la glicemia.
La parodontite è considerata una delle complicanze cosiddette ‘minori' del diabete. Lunghi periodi di iperglicemia danneggiano infatti le gengive rendendo molto più probabile una infezione e a differenza della retinopatia o del piede diabetico, la parodontite talvolta potrebbe essere non solo una conseguenza ma anche una causa della iperglicemia.

Per quali vie l'iperglicemia causa danni ai denti? 
In teoria il diabetico dovrebbe mangiare meno zuccheri semplici. 
Il problema della persona con il diabete non è la quantità di zucchero presente nella saliva o ‘in bocca', e non è nemmeno la carie; il danno avviene soprattutto a livello di gengive: il paziente diabetico scompensato ha infatti meno difese degli altri e quindi è più esposto alla formazione della placca batterica e risponde peggio alle infezioni.

Perché la parodontite causa a sua volta l'iperglicemia? 
È piuttosto frequente e qualora si constati un improvviso e altrimenti inspiegabile scadimento del controllo glicemico, valutare una possibile parodontite o un granuloma, così come una infezione alla vescica. 
Quando la gengiva si ritrae e si distacca dal dente, si forma una specie di ‘borsa', una sacca gengivale nella quale si sviluppa un altissimo contenuto batterico. In pratica è una vera infezione cronica, della quale il paziente non si accorge, ma che ha tutti i suoi effetti sull'organismo, fra i quali il rilascio di ormoni iperglicemizzanti. 

Quindi cosa deve fare la persona con diabete? 
Sicuramente pulirsi i denti dopo ogni pasto, con accuratezza, ispezionare le gengive allo specchio, fare molta attenzione ai sanguinamenti che nel diabetico sono più frequenti e richiedono sempre una indagine da parte del dentista, filo interdentale, colluttorio.  
 
Cosa può fare un dentista? 
Molto. A partire dall'ablazione del tartaro (che però non dovrebbe nemmeno formarsi) e della placca, la rimozione della gengiva esuberante delle sacche gengivali eliminando il tessuto infetto, controllare la pulizia della bocca.

È vero che è più difficile per un dentista lavorare con un paziente diabetico, perché sanguina di più e più a lungo? 
Se dopo un intervento la ferita impiega più tempo a rimarginarsi questo avviene perché è infetta e perché con la glicemie alta c'è un ritardo nella formazione del coaugulo. Quando opera su un paziente diabetico il dentista non può far affidamento sulle difese naturali dell'organismo. Deve quindi effettuare una perfetta disinfezione. Una terapia antibiotica sistemica va prescritta più spesso e più a lungo di quel che non si farebbe con il paziente non iperglicemico. 

Questo vale anche per l'impiantologia oltre che per le protesi? 
Sì, molti dentisti non ritengono opportuno effettuare questo tipo di interventi su pazienti diabetici con pregressa parodontite perché ritengono che sia alta la probabilità di una caduta delle protesi. Insomma, quando si parla di denti la persona con il diabete fa meglio a giocare di anticipo.


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