Protesi dentaria, quale scegliere?

25/02/2019  Torna indietro

“Dottore dottore! La dentiera?! Quella cosa che si toglie e si mette?!”

Certo signora è una protesi mobile, così può pulirla meglio!

“E magari la metto nel bicchiere sul comodino accanto al letto… come faceva mio nonno… io la voglio fissa!”



Cos’è una protesi fissa? E’ la soddisfazione di un bene fondamentale: il benessere psico-fisico della persona.

Una protesi mobile richiede grossa motivazione e spirito di adattamento: è ingombrante, mobile, meno estetica, problematica per la masticazione, deglutizione, fonazione e … si potrebbe staccare nei momenti meno opportuni.


Ecco, in seguito a tutto ciò la protesi fissa è il benessere psico-fisico! 

La si sente subito propria, è più bella esteticamente, è più confortevole e … non si incorre nel rischio di staccarla nei momenti meno opportuni!


La protesi fissa può avere dei monconi dentali o dei monconi implantologici; per un paziente senza alcun elemento dentale, è possibile ripristinare l’intera arcata grazia ad una protesi fissa su base implantologica; e grazie alle più moderne tecniche anche immediata! 



L’utilizzazione della tecnica di riabilitazione implanto-protesica fissa a carico immediato è sempre più diffusa. E importante considerare, dal punto di vista biomeccanico, il diverso ruolo che gioca la protesi nel carico immediato rispetto al carico dilazionato. In questo ultimo caso, il corpo protesico mantiene la stabilità primaria acquisita con l’osteointegrazione, mentre nel carico immediato il corpo protesico contribuisce al mantenimento della stabilità meccanica primaria ed all’acquisizione della stabilità biomeccanica secondaria durante l’osteointegrazione.

Una adeguata stabilità primaria rappresenta la condizione meccanica principale per poter applicare un carico protesico immediato sia nel caso di dente singolo, di protesi parziale fissa e soprattutto nel caso di riabilitazione di una intera arcata edentula (full-arch).

I fattori che concorrono a determinare la stabilità primaria sono: qualità e quantità ossea, morfologia e  caratteristiche di  superficie implantari        e tecnica chirurgica. L’assenza di propiocezione legata alla mancanza dei meccanorecettori presenti nel legamento parodontale è compensata dal fenomeno della osseopercezione fornita dall’attivazione di recettori presenti nelle ossa mascellari, nei muscoli e nelle articolazioni temporo-mandibolari e dalla capacità del sistema nervoso centrale di adattarsi a cambiamenti sensoriali e funzionali nell’arco della vita definita neuroplasticità.

Nel carico immediato l’osseointegrazione può essere definita dinamica poichè si basa sugli stessi principi biologici applicati in ortopedia secondo i quali un carico funzionale controllato stimola l’osteogenesi. In implantoprotesi come nella protesi fissa tradizionale su denti naturali è fondamentale controllare la distribuzione dei carichi occlusali in maniera da evitare concentrazioni traumatiche  degli stessi (overloading). Nel caso del full-arch il numero minimo di impianti da utilizzare è 4 ed è importante posizionarli in modo simmetrico cercando di impostare un poligono di appoggio. attori determinanti nel controllo della distribuzione dei carichi sono la morfologia occlusale ed i materiali utilizzati  nella  costruzione dei manufatti protesici. Per quanto riguarda la morfologia delle superfici occlusali vengono applicati gli stessi principi utilizzati in protesi tradizionale che seguono il concetto di libertà di centrica.

 Nel caso di carico immediato, in cui si è in presenza di un processo di guarigione piuttosto che di mantenimento dell’osteointegrazione ed in cui devono essere controllati i micromovimenti a livello degli impianti in modo da non superare i 100 micron, i contatti occlusali devono essere impostati secondo lo schema di occlusione bilanciata e non debbono essere presenti elementi in estensione. E’ conveniente mantenere un’occlusione bilanciata anche nella protesi definitiva.

Riguardo al tipo di materiale impiegato nella costruzione delle superfici occlusali è importante tenere presente le caratteristiche di durezza e rigidità delle ceramiche, soprattutto di ultima generazione, il cui utilizzo può essere rischioso in caso di pazienti con spiccate attività parafunzionali (bruxisti).

La protesi immediata provvisoria impiegata nei full-arch deve essere costruita in materiali a base resinosa che presentano buone caratteristiche di assorbimento dei carichi.



Detto ciò, soddisfati, fatti un bel regalo! Donati un sorriso fisso!!

Per qualsiasi problema, non esitare a contattarci. Risponderemo al più presto per trovare una soluzione.